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Photokina 2008
Autore: tau visual - Pubblicato il 08/10/08 - Categoria Eventi
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Photokina, la nota fiera di Colonia dedicata al settore fotografico, ha ogni anno il potere di permettere di "fare il punto" specialmente degli umori e delle emozioni professionali, che sono realmente i trend importanti, perchè anticipano con buona approssimazione - a saperle cogliere - quelle che saranno le mutazioni del mercato.

a) La fotografia consumer sta vivendo una seconda giovinezza. L'uso delle immagini, anche se in forma decisamente differente, e' tornato ad interessare le grandi masse: momenti di vita, sensazioni, percezioni, dettagli, amicizie, tutto il proprio microcosmo e' diventato oggetto di narrazione e condivisione compulsiva con altri.

Quindi, concretamente: se si lavora a contatto con il pubblico, sfruttare questa tendenza offrendone un appoggio, ed utilizzandola per creare un'immagine di riferimento del proprio studio: organizzare corsi introduttivi per amanti della comunicazione per immagini; creare siti internet sui quali il professionista – tu – commenta in modo costruttivo le immagini. Se invece si lavora in pubblicita' ed editoria, sfruttare – migliorandolo – il sapore dei blog fotografici come fonte di ispirazione; utilizzare canali web per ispirarsi.

I nuovi ricchi.

Definitivamente compiuto il processo di involuzione di molti degli ex interlocutori di un tempo (Agfa, Polaroid, Ilford, in buona parte Kodak), questa Photokina poneva bene in evidenza quali fossero i soggetti che ora stanno calando sul tavolo carte importanti, nel gioco dell'imaging di massa: Samsung, Panasonic, Epson, HP; oltre ad essi, poi, l'unico interlocutore "storico" sdoganato ed anzi rafforzato dalla modifica del mercato è Fuji.

Quindi, concretamente: non illudersi più che la casa fotografica ci appoggi con sponsor "classici" la nostra professione in quanto tale. Per ottenere sponsor o comunque considerazione, si deve inventare un'idea di comunicazione, e spostare l'attenzione su quell'idea (organizzata da noi) e non sul nostro lavoro in se'.

Il nuovo fotofinishing

Altro fenomeno indotto dall'esplosione di nuovo interesse per la fotografia amatoriale e' il nuovo ossigeno arrivato alle aziende legate al photofinishing: stampa e finissaggio per l'utente finale. Una fetta di mercato tuttavia interessante solo per i colossi di settore, e non per il piccolo imprenditore da minilab che non può contare sull'economia di scala che rende competitivo il grande gruppo.

Quindi, concretamente: tenere d'occhio l'espansione di questi colossi, con cui competere solo su servizi, non sui prezzi.

b) Il settore professionale NON beneficia di questa tendenza. Il posto del fotoamatore e' stato occupato da un accanito "fotoutilizzatore" che, in termini numerici ed economici e' interessantissimo per le aziende che producono fotocamere consumer e prosumer (a mezza via fra il professionista e il consumer), mentre il professionista non è più visto come opinion leader.

Quindi, concretamente: il canale per essere "utilizzati" come riferimento alla ribalta è oramai solo parzialmente tramite le Aziende fotografiche; unica nicchia, in tal senso, nel caso in cui si abbia una reale e notevole propensione all'insegnamento. Ma senza dubbio, quello che occorre è la capacità di proporre idee, anche idee un po' discoste dallo stretto ambito fotografico.

E infatti.....

c) La scarsita' di idee originali e' stato il leit motiv della Photokina. In una Photokina senza una vera identita' (gli stessi padiglioni avevano stand di album e cornici, apparecchiature per sonoro, foto comunità on line, attrezzature professionali, obiettivi, zaini...) il migliore, più eclatante esempio di modernità, intraprendenza ed intelligenza è stato senza ombra di dubbio quello della Lomography, il contrario di quanto e' successo a Kodak, che dinnanzi alle modifiche ha seguito il nuovo senza proporre innovazioni

Non esiste praticamente più (solo poche sacche residue) il lavoro di fotografo professionista inteso come persona che sa realizzare foto tecnicamente corrette. Questa competenza e' ora appannaggio praticamente di tutti, ma soprattutto: una qualità elevata NON viene riconosciuta dal cliente, non rende visibile il proprio lavoro, e soprattutto non viene remunerata in maniera proporzionale alla fatica ed agli investimenti necessari per ottenerla.

Come necessaria conseguenza, ne discende che, concretamente:

d) A meno di non avere necessità reali di ristrutturazione dell'attrezzatura - perchè inadatta al lavoro che si svolge - NON e' questo il momento adatto per investire in apparecchiatura. Questi tempi (possiamo ipotizzare i prossimi 12 - 24 mesi) consolideranno linee prosumer eccezionalmente performanti, che - crisi permettendo - verranno vendute ad un pubblico molto vasto e che trascineranno per effetto-domino i prezzi anche del professionale a livelli più accettabili.

Per ulteriori approfondimenti www.fotografi.org/photokina.htm

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