
Photokina, la nota fiera
di Colonia dedicata al settore fotografico, ha ogni anno il potere di
permettere di "fare il punto" specialmente degli umori e delle
emozioni professionali, che sono realmente i trend importanti, perchè anticipano
con buona approssimazione - a saperle cogliere - quelle che saranno le
mutazioni del mercato.
a)
La fotografia consumer sta vivendo una seconda giovinezza. L'uso
delle immagini, anche se in forma decisamente differente, e' tornato ad
interessare le grandi masse: momenti di vita, sensazioni, percezioni, dettagli,
amicizie, tutto il proprio microcosmo e' diventato oggetto di narrazione e
condivisione compulsiva con altri.
Quindi,
concretamente: se si
lavora a contatto con il pubblico, sfruttare questa tendenza offrendone un
appoggio, ed utilizzandola per creare un'immagine di riferimento del proprio
studio: organizzare corsi introduttivi per amanti della comunicazione per
immagini; creare siti internet sui quali il professionista – tu – commenta in
modo costruttivo le immagini. Se invece si lavora in pubblicita' ed editoria,
sfruttare – migliorandolo – il sapore dei blog fotografici come fonte di
ispirazione; utilizzare canali web per ispirarsi.
I nuovi
ricchi.
Definitivamente
compiuto il processo di involuzione di molti degli ex interlocutori di un tempo
(Agfa, Polaroid, Ilford, in buona parte Kodak), questa Photokina poneva bene in
evidenza quali fossero i soggetti che ora stanno calando sul tavolo carte
importanti, nel gioco dell'imaging di massa: Samsung, Panasonic, Epson, HP;
oltre ad essi, poi, l'unico interlocutore "storico" sdoganato ed anzi
rafforzato dalla modifica del mercato è Fuji.
Quindi,
concretamente: non
illudersi più che la casa fotografica ci appoggi con sponsor
"classici" la nostra professione in quanto tale. Per ottenere sponsor
o comunque considerazione, si deve inventare un'idea di comunicazione, e
spostare l'attenzione su quell'idea (organizzata da noi) e non sul nostro
lavoro in se'.
Il nuovo
fotofinishing
Altro fenomeno
indotto dall'esplosione di nuovo interesse per la fotografia amatoriale e' il
nuovo ossigeno arrivato alle aziende legate al photofinishing: stampa e
finissaggio per l'utente finale. Una fetta di mercato tuttavia interessante
solo per i colossi di settore, e non per il piccolo imprenditore da minilab che
non può contare sull'economia di scala che rende competitivo il grande gruppo.
Quindi,
concretamente: tenere
d'occhio l'espansione di questi colossi, con cui competere solo su servizi, non
sui prezzi.
b)
Il settore professionale NON beneficia di questa tendenza. Il posto del fotoamatore e' stato occupato
da un accanito "fotoutilizzatore" che, in termini numerici ed
economici e' interessantissimo per le aziende che producono fotocamere consumer
e prosumer (a mezza via fra il professionista e il consumer), mentre il professionista non è più visto come
opinion leader.
Quindi,
concretamente: il
canale per essere "utilizzati" come riferimento alla ribalta è oramai
solo parzialmente tramite le Aziende fotografiche; unica nicchia, in tal senso,
nel caso in cui si abbia una reale e notevole propensione all'insegnamento. Ma
senza dubbio, quello che occorre è la capacità di proporre idee, anche idee un
po' discoste dallo stretto ambito fotografico.
E infatti.....
c)
La scarsita' di idee originali e' stato il leit motiv della Photokina. In una Photokina senza una vera identita' (gli
stessi padiglioni avevano stand di album e cornici, apparecchiature per sonoro,
foto comunità on line, attrezzature professionali, obiettivi, zaini...) il
migliore, più eclatante esempio di modernità, intraprendenza ed intelligenza è stato
senza ombra di dubbio quello della Lomography, il contrario di quanto e'
successo a Kodak, che dinnanzi alle modifiche ha seguito il nuovo senza proporre
innovazioni
Non esiste
praticamente più (solo poche
sacche residue) il lavoro di fotografo professionista inteso come persona che
sa realizzare foto tecnicamente corrette. Questa competenza e' ora appannaggio praticamente di tutti, ma
soprattutto: una qualità elevata NON viene riconosciuta dal cliente, non
rende visibile il proprio lavoro, e soprattutto non viene remunerata in
maniera proporzionale alla fatica ed agli investimenti necessari per ottenerla.
Come
necessaria conseguenza, ne discende che,
concretamente:
d) A
meno di non avere necessità reali di ristrutturazione dell'attrezzatura - perchè
inadatta al lavoro che si svolge - NON e' questo il
momento adatto per investire in apparecchiatura. Questi tempi
(possiamo ipotizzare i prossimi 12 - 24 mesi) consolideranno linee prosumer
eccezionalmente performanti, che - crisi permettendo - verranno vendute ad un
pubblico molto vasto e che trascineranno per effetto-domino i prezzi anche del
professionale a livelli più accettabili.
Per ulteriori approfondimenti
www.fotografi.org/photokina.htm